L’occlusione dentale e i suoi problemi
L’occlusione dentale e i suoi problemi
L’ organo masticatorio è spesso poco conosciuto sia presso i pazienti che presso i medici sicchè si finisce spesso per ritenere che trattasi unicamente di denti preposti alla masticazione e soggetti a carie, terapie canalari e quant’ altro.
Sommessamente qua e la si parla di strani rapporti tra i denti e i muscoli, tra denti e postura e sconfinare in territori specialistici tra lo scetticismo dei medici e la perplessità dei pazienti.
Parlando dell’ organo masticatorio pochi sanno che è uno dei sistemi biologici più antichi e per questo intimamente collegati alla vita: i tre elementi fondamentali l’aria, l’acqua ed il cibo tutti passano attraverso la bocca. Ed allora, a vederla così, è normale che la natura lo protegga e non deve poi stupire se il sistema neurologico che lo controlla sia tra i più sofisticati in ambito biologico.
Il riflesso di suzione è innato così come il riflesso di deglutizione ed il bambino impara a mangiare e a usare i suoi dentini ancor prima che camminare.
Le aree neurologiche sia cognitive che motorie del linguaggio convergono nell’apparato masticatorio e contribuiscono ad un ulteriore livello di controllo: tutti sappiamo il valore del linguaggio ora però la consapevolezza che la lingua, le labbra e i denti sono tra i principali attori della comunicazione fa ancor di più comprendere l’ incredibile network nervoso sottostante.
Il potente sistema neurologico di controllo dell’ occlusione è in grado di percepire spessori sottili al di sotto del capello cosa che neanche i polpastrelli delle dita sanno fare. Il coccodrillo ad esempio tempo riesce a prendere tra i denti un uovo delicatamente e senza romperlo, ma allo stesso tempo è in grado di sviluppare una morsa così potente da staccare il quarto posteriore di uno gnu.
Eppure la mandibola è sospesa nello splancnocranio collegata attraverso l’articolazione temporomandibolare e da una fascia di muscoli avvolgenti che ancorano l’organo masticatorio al collo ed al tronco: ecco allora che il contatto occlusale determina una mirabile sequenza a un tempo articolare e neuromuscolare che consente perfetti bilanciamenti senza asimmetrici accumuli di tensione .E’ come se gran parte dei sistemi sottocorticali neurologici tenessero sotto controllo tutte le afferenze e generassero continui pattern di risposta al disotto della soglia di coscienza, ma pronti in qualunque momento all’ azione.
Eppure la mandibola è sospesa nello splancnocranio collegata attraverso l’articolazione temporomandibolare e da una fascia di muscoli avvolgenti che ancorano l’organo masticatorio al collo ed al tronco: ecco allora che il contatto occlusale determina una mirabile sequenza a un tempo articolare e neuromuscolare che consente perfetti bilanciamenti senza asimmetrici accumuli di tensione .E’ come se gran parte dei sistemi sottocorticali neurologici tenessero sotto controllo tutte le afferenze e generassero continui pattern di risposta al disotto della soglia di coscienza, ma pronti in qualunque momento all’ azione.
Alla sola vista del cibo il sistema neurologico calcola la posizione dove collocarlo tra i denti e la forza per triturarlo, la articolazione ed i muscoli si muovono in perfetta sincronia, la masticazione bilaterale consente di evitare lo sviluppo di monolateralità e la deglutizione avviene secondo i tempi, durata e schemi fisiologici.
Cosa cambia quando si mette un piccolo spessore tra i denti, una otturazione dentale più alta solo di un capello:
il sistema neurologico ricevendo una nuova informazione (engramma) diversa dalle precedenti tende da un lato ad attivare un’ area di allarme e la persona avverte un disagio psichico la sensazione di aver perduto un equilibrio fatto che lo spinge a tornare dal dentista dopo due o tre giorni lamentando il dente alto e dall’altro compensa rapidamente poiché fondamentale per la vita è avere i contatti tra i denti: ecco allora che in questo secondo caso il sistema è cosi potente e gerarchizzato (modello cibernetico)da imporre variazioni di assetto e di equilibrio ai sistemi di livello inferiore: d’altra parte nessuno si può permettere di non mangiare! e magari in cambio accettare un dolore, un disequilibrio, tensioni alla gola od anche acufeni od usure ai denti da bruxismo ed alle articolazioni deviate con condili dislocati e cartilagini usurate.
L’occlusione ha uno stretto rapporto con la psiche e trova nel detto ‘mal di denti mal d’amore’ una ragione popolare cosi come il rapporto tra occlusione e forza muscolare nel detto‘stringi i denti (forse perché facendolo si ha più forza?) e la connessione con l’ansia che fece inventare agli psicologi il chewing-gum perché l’ azione masticatoria riduceva lo stress nei soldati americani della seconda guerra. Ed infine con la nascita e la maturazione della personalità che Freud indicò in varie fasi, la prima a comparire, la fase orale evidentemente quella che subito emergeva dall’ Es e si differenziava in pulsioni primarie.
Ansia e stress spesso convergono sul sistema stomatognatico ma una riflessione ulteriore va fatta: l’ occlusione per quanto abbiamo visto, se patologica, può essere capace essa stessa di generarli e mantenerli dal momento che il sistema neurologico sottostante è tra i più estesi e tra i più attivi sia a livello corticale che sottocorticale.